Presunta rapina di 250 lire

I debiti che si contraggono con il gioco d’azzardo sono difficili da digerire.

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Corte d’Assise di Bari
Otto mesi di carcere per presunta rapina di 250 lire

Il 17 gennaio scorso, tale Francesco Bongallino fu Nicola Bongallino, di anni 57, denunziava ai carabinieri di Santeramo in Colle che la sera precedente, recatosi in via Annunziata 73, in casa del mezzadro Michelangelo Cecca fu Giuseppe Cecca, di anni 24, per avere la differenza di una piccola somma da lui vinta alle carte, era stato costretto dal Cecca (che imbracciava un fucile da caccia) a consegnargli le 250 lire che possedeva. Il Cecca, arrestato a Toritto dai carabinieri il 14 aprile, è comparso dinanzi alla Corte d’Assise di Bari per rispondere di rapina aggravata. La versione data a suo tempo dal Bongallino non ha persuaso la Corte che ha assolto il Cecca per insufficienza di prove, ordinandone la scarcerazione (Cecca aveva subito la detenzione preventiva per 8 mesi). Difensore: l’avv. Larato. (Pres. Tallarigo; cons. a latere De Renzo; P.M.  Poli; canc. Pappadà).

tratto e adattato da La Gazzetta del Mezzogiorno, 08/12/1949, p. 6

Michelangelo Cecca, dopo 8 mesi di carcere, fu scarcerato per insufficienza di prove.

Fonti consultate

La Gazzetta del Mezzogiorno, 08/12/1949, p. 6

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