Vis(s)i d’arte 2020

Ci siamo messi alle spalle l’anno 2019, quello di Matera Capitale Europea della Cultura. Non saprei dire quanto la vicinanza con la città lucana dei sassi abbia influito su Santeramo. Di certo l’inizio del 2020, caratterizzato dalle misure contro il Covid-19, ha fatto sì che si acquisisse una diversa consapevolezza di sé e di come relazionarsi con le altre persone.
Dal 16 al 26 luglio 2020 il Palazzo Marchesale ospita una mostra collettiva di artisti locali. Ho visitato l’esposizione domenica 19 luglio cogliendo l’occasione per fare due chiacchiere con uno degli organizzatori, Giovanni Difilippo, detto Gianni. Riporto quello di cui abbiamo parlato (trascrizione adattata).

Giovanni Difilippo: La nostra idea segue la filosofia del portale, ilsantermano.it, che vuole dimostrare che se le risorse si uniscono si ottengono poi dei risultati, perchè per me gli artisti, come ogni cosa nel portale, sono delle piccole luci. Ma una sola luce ha un’attrazione diversa rispetto a trentadue luci di artisti che si mettono insieme e fanno un faro. Quindi è già una piccola attrazione, oggi di natura locale, domani potrebbe diventare di natura più territoriale. Partendo da questa iniziativa già mi hanno chiamato un’altra ventina di artisti, per cui da 32 diventerebbero 50 il prossimo anno. E sono locali. Poi sono intervenuti degli artisti murgiani: basta far arrivare anche la notizia sulle Gravine e si può fare un evento di natura territoriale, lasciando lo spazio giusto per Santeramo, e creando il prossimo anno un tour che si sviluppi su varie strutture, che valorizzi quelle strutture. C’è il Palazzo Marchesale, il Cenacolo in Convento che quindi potrebbe diventare un’altra location importante, perchè è già un museo naturale per tutte le opere che già ci sono.

Filippo Natuzzi: Abbiamo visto che gli artisti sono santermani come città di nascita o di “adozione”, mentre varie opere comunque rappresentano dei luoghi non solo di Santeramo ma della Puglia o anche oltre.

GD: Ci sono anche dei ritrattisti: ho anche voluto scegliere il quadro del bambino sui binari proprio per dare l’idea che stiamo iniziando un percorso. Siamo alla partenza, l’obiettivo è quello di farlo diventare una evento di attrazione turistica.

FN: Questa idea è nata durante il “lockdown“, quando tutti eravamo in casa pensando cosa fare durante il tempo libero. Ci sono molti artisti che dipingono, fanno sculture e oggettistica nel tempo libero. Ma ci sono anche altri che lo fanno come professione.

GD: Qual è lo spirito? E’ che l’artista più affermato ha un po’ più di luce e quindi dà anche luce a chi si deve affermare. Questo è un po’ lo spirito, in maniera tale che venga promossa tutta la spontaneità, l’arte di Santeramo. L’idea di estenderlo per settori, per paese, per dare un input di natura turistica. Un altro obiettivo era quello di mettere a confronto i vari artisti che non si conoscevano. Quindi l’iniziativa era di fare prima la “virtual“. Queste gallerie personali sul portale Il Santermano, si sono tradotte subito in realtà in maniera molto più semplice e veloce del previsto, perchè gli artisti sono stati portati psicologicamente poi a realizzare le stesse gallerie virtuali in maniera reale. Questo è lo spirito in generale. E sono contento che già il giorno dell’inaugurazione abbiamo avuto più di 400 presenze, il che è una cosa che avrà un seguito.

FN: Effettivamente stare chiusi in casa senza poter comunicare ed esporre le proprie opere, quello che è proprio uno dei principi di un artista, li ha indotti a partecipare con pieno entusiasmo a questa mostra. La cosa che colpisce di questa, che almeno che io ricordi, è una delle più grandi mai fatte qui a Santeramo.

GD: E’ diventata subito un evento unico. Ora quali sono i passi per organizzarsi meglio? Questa è la prima edizione, la intendo come un banco di prova, come test. La prossima edizione intendo con loro stessi renderli protagonisti e responsabili dell’evento successivo. Sto pensavo di metterli in associazione, in maniera tale che seguano anche la parte organizzativa dall’inizio. E sempre in associazione sposino lo spirito de Il Santermano che è quello di dire: “Non noi solo ci uniamo come artisti ma vogliamo la collaborazione di altre associazioni“. E poi l’evento diventa un po’ più radicato. Quindi tutto serve per fare attrazione turistica, perchè qui a Santeramo abbiamo ben poco di cose se facciamo dei confronti con Altamura, Gravina, etc. Loro hanno sia sotto l’aspetto territoriale, sia per eventi che hanno fatto qualche passo in più di Santeramo. La mia preoccupazione è di livellarla per lo meno, e quindi creare delle cose che possono nascere solo dalla sinergia e dall’unione tra le varie associazioni di Santeramo.

FN: Abbiamo diversi artisti che hanno messo qui in visione le loro opere. Quindi Santeramo è una città di artisti, molti di questi che erano nascosti finora e stanno avendo il loro spazio. Sappiamo che ci sono molti santermani che in casa hanno molti elementi di arredo che sono, dipinti, quadri o oggettistica. L’incontro tra loro e il pubblico, speriamo che aiuterà la circolazione delle opere d’arte anche per una fruizione domestica.

GD: Ho intenzione di dare questo ulteriore servizio sul portale, perchè se loro hanno la volontà di commercializzare le loro opere ci sarà una sezione di e-commerce per ogni gallery, che gestiranno in piena autonomia. Cerchiamo di dare una spinta all’economia cercando di variegarla. Facendo capire anche a questa amministrazione comunale che deve puntare sulla cultura. La cultura può essere un volano per incrementare anche l’economia del paese. Generare attrazione turistica significa portare più persone, e più persone sono presenti sul territorio e più c’è capacità di spesa. Quindi un discorso positivo che si crea. E’ una delle idee che nasce da questa filosofia: il volere mettere insieme perchè da soli si fa ben poco.

FN: Quest’anno la festa di Sant’Erasmo è stata rinviata per ovvi motivi. Quella era una delle occasioni che gli artisti avevano per mettere in mostra le loro opere. Un appuntamento mancato che però qui recuperiamo dando più spazio a tutti quanti.

GD: Lo stesso titolo, “Vis(s)i d’arte” da dove nasce? Ha molteplici significati di cui uno derivante da un’altra forma artistica che è la musica. L’input è arrivato dal maestro del coro Accordium Francesco Tritto: “Vissi d’arte, vissi d’amore. Non feci mai male ad anima viva” dalla Tosca di Puccini. Siccome la mostra è dedicata ad Armando Mele, scomparso da poco, che è stato sicuramente un artista “sui generis“, “Vissi di arte” significa che “ho vissuto di arte“, al passato. Poi tra parentesi, togliendo questa “s”, diventa “Visi di arte” che sta a indicare gli artisti. C’è poi il discorso della partenza: i binari e al centro il logo di Santeramo: bisogna portare avanti un certo campanilismo. Poi ho voluto dare spazio a delle associazioni che hanno contribuito sia culturalmente alla realizzazione.

Brochure
Quando il virtuale si trasforma in reale. Mai la nostra città ha avuto tanti artisti, tutti santermani, valorizzati ed esposti in un’unica collettiva. Ci è riuscito “Il Santermano“, un’idea di Giovanni Difilippo, che insieme alle associazioni Accordium, Arci Stand By, Guardie Ambientali D’Italia, Apulia For You, Egò e con il patrocinio del Comune di Santeramo danno vita a “Vis(s)i d’Arte“. Con le associazioni l’azienda santermana Labonext contribuisce alla perfetta riuscita dell’evento da sempre attenta alla valorizzazione della cultura e dell’arte santermana.
Una grande sfida virtuale diventa reale.
Da uno spazio virtuale nato durante la pandemia di racconto e condivisione attraverso video, immagini, storie, curiosità pubblicate su “Il Santermano” ora diventa realtà al Palazzo Marchesale. Si avrà la possibilità di gustare l’arte in presenza, e non più attraverso le suggestioni virtuali che pure hanno permesso di tenere un contatto stabile con la cultura e lo spettacolo nelle lunghe settimane di lockdown: è la grande novità della fase 3, tutta santermana.
Un lavoro certosino fatto da Giovanni Difilippo con lo scopo di dare visibilità e il giusto merito a tanti artisti.
L’arte torna in scena, dunque, attraverso un’esposizione ricca di opere d’arte. Questa prima edizione è dedicata all’artista recentemente scomparso Armando Mele.

tratto e adattato dalla brochure dell’evento

Elenco degli artisti espositori

Vincenzo Arpaia
Biagio Barberio
Giovanni Canal, detto Nino
Antonella Caponio
Bonifacio Castelli
Angelo Ciccarone
Marcello Colacicco
Pasquale Cuccarese
Vito Difilippo
Pasquale Difonzo
Filippo Digregorio
Bruna Dinardo
Daniela Dote
Daniela Festa
Elvira Fraccalvieri
Raffaella Gagliardi
Annamaria Giustino
Antonella Lamanna
Rosanna Lamanna
Nica Lassandro
Anastasia Lazazzera
Enza Molinari
Domenica Natuzzi
Antonio Pasciuti
Grazia Paulangelo
Stefano Porfido
Patrizia Pugliese
Giovanna Sette
Nella Sette
Tommaso Sirressi
Nicola Stasolla
Giovanni Valentino
Giuseppe Valentino
Maria Pia Zeverino

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