Il fratello che uccise la sorella per furto

Come cerco di fare quando mi è possibile, parto dall’inquadrare la situazione famigliare di coloro di cui riporto le vicende.

Pietro Gatti era un semplice contadino ventenne che nel 1870 sposò Lucia Paradiso, di qualche anno più grande di lui. Insieme ebbero diversi figli.
Nacque per prima Elisabetta Gatti, che prese il nome dalla nonna paterna. Il nome Elisabetta è particolare in quanto questa è la versione in latino, che i parroci segnavano sui registri di battesimo come Elisabeth, mentre in italiano l’appellativo utilizzato era Isabella.
Dopo la nascita di altre sorelle, quando lei aveva 11 anni nacque un fratellino, Domenico Gatti.
La vita va avanti, Santeramo cresce, gli abitanti aumentano e quasi tutti quelli che arrivano all’età adulta si sposano. Elisabetta Gatti, detta Isabella, sposò Vito Natale Didonato nel 1899, mentre il fratello Domenico Gatti sposò Chiara Stano nel 1904.
Arrivò la Grande Guerra e dopo di essa l’Italia conobbe il fascismo. La prosperità e il benessere non potevano esser per tutti sebbene si volesse accomunare la gente sotto un unico ordine. Ormai Isabella aveva 62 anni nel 1935 e continuava la sua vita in semplicità.


I fatti di cronaca nera a Santeramo nel corso della storia sono stati più frequenti di quanto ci si possa immaginare. I giornali dell’epoca, quando non riportano l’evoluzione del processo, forniscono solo pochi dettagli e una spiegazione superficiale all’accaduto basata sulle prime impressioni.

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Da Santeramo
Un fosco delitto

SANTERAMO, 26.
Un brutale delitto è stato scoperto in via San Leonardo 1. Tale Isabella Gatti fu Pietro Gatti, di anni 63, è stata trovata morta in seguito a strangolamento nella propria abitazione. E’ stato assodato che l’omicidio è stato consumato dal fratello Domenico Gatti di anni 52, a scopo di furto.

tratto e adattato da La Gazzetta del Mezzogiorno, 27/03/1935, p. 5

Fonti consultate

La Gazzetta del Mezzogiorno, 27/03/1935, p. 5

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