Un fondo per le persone colpite dalle calamità

Quella sera del 29 Aprile 1899, allo sfarzoso matrimonio CasoColonna c’erano anche loro, i giovani sposini Vincenzo Petruzzellis ed Emma Sabatelli, assieme ai genitori di lei, l’ingegner Francesco Sabatelli e la sua signora Teresa Colonna, zia della sposa figlia di suo fratello, l’avvocato Raffaele Colonna. Teresa Colonna aveva sposato a Santeramo l’ing. Sabatelli nel 1871 e aveva poi probabilmente avviato la sua vita familiare a Bari dove suo marito aveva un incarico come ingegnere del Comune e del quale Comune sarebbe poi stato anche eletto consigliere.
Emma era nata nella sua casa di via De Giosa il primo Gennaio del 1880, e aveva sposato Vincenzo il 12 Gennaio del 1899. 
Lei diciannovenne, lui diciassettenne, con una dispensa del Re dall’impedimento dell’età, si erano sposati perché già in attesa del loro primogenito che nascerà ad Agosto di quell’anno, pochi giorni dopo l’esame di licenza ginnasiale sostenuto da Vincenzo, ma che non arriverà a compiere l’anno di età perché morirà ad undici mesi nel Giugno del 1900.


Vincenzo si avvia negli anni successivi ad essere un agente di commercio nella Bari di primo Novecento alla ricerca di un ruolo dominante nella geografia del Regno. Sono gli anni della costruzione e dell’inaugurazione del Teatro Petruzzelli, che dà lustro ad una borghesia commerciale sempre al centro della vita cittadina.
La ditta Vincenzo Petruzzellis e C. si fa notare nelle manifestazioni fieristiche di quegli anni.
Riceve un premio alla 2° Grande Esposizione di Napoli del 1906 e poi Gran Prix e Medaglia d’oro all’Esposizione del Lavoro del 1907 come riferiscono le cronache del Corriere delle Puglie.
Ma è l’iniziativa promossa da Vincenzo all’inizio del 1909 che lo porta ad essere nuovamente segnalato da questo quotidiano. Il 28 Dicembre del 1908 un devastante terremoto danneggia gravemente le città di Reggio Calabria e Messina durante 37 secondi catastrofici. A Bari un comitato cittadino promuove una raccolta fondi attraverso la pubblicazione di un numero unico della pubblicazione Humanitas. Riportiamo quanto scrive il Corriere delle Puglie il 17 Gennaio 1909:
Fra giorni si pubblicherà, redatto da spiccate personalità nel mondo letterario italiano, in edizione di lusso un Numero Unico Pro Calabria e Sicilia, illustrato da moltissime incisioni riproducenti dal vero le scene del disastro.

La pubblicazione vien fatta a spese di un comitato cittadino, che nel suo seno ha eletto un comitato esecutivo […] affidandone la presidenza a Vincenzo Petruzzellis.
Il signor Petruzzellis nella prima adunanza del comitato assumendo la presidenza fece la seguente proposta:
Far servire il Numero unico come biglietto d’ingresso al Politeama Petruzzelli in una delle solite rappresentazioni, facendo elevare dall’Impresa teatrale il prezzo di questo biglietto a lire 2 di cui lire 1 dovrebbe andare a beneficio dei danneggiati e l’altra all’Impresa del teatro.
La pubblicazione venne poi realizzata in qualche settimana ed illustrata in copertina da “una vignetta del giovane scultore Mario Sabatelli” che “simboleggia il genio del male” come riporta la nota pubblicata dal Corriere delle Puglie l’8 Aprile 1909. Lo scultore Mario Sabatelli, tra gli artisti più apprezzati che dalla Puglia si affermarono in quegli anni nel panorama nazionale ed internazionale, era il cognato di Vincenzo, e risulta tra i curatori del numero unico “Pro Reggio e Messina” della pubblicazione.
Al suo interno un pensiero scritto da Vincenzo Petruzzellis:
Io penso che lo spettacolo sublime della solidarietà mondiale a favore dell’Italia nostra, colpita dalla sventura, e le idee di previdenza prevalenti nelle società contemporanee, possano insegnarci qualche cosa per opporre alle forze ciniche della natura quella social catena sospirata dal Leopardi nella “Ginestra“.
Tutti gli uomini si sono sentiti fratelli nell’ora del nostro dolore. Non potrebbe questo sentimento di fratellanza universale essere disciplinato e reso continuativo, mercé una tenue imposta nazionale, in modo che tutte le genti possano poi trovare nei disastri frequenti, da cui è percossa la terra, un permanente ed inesauribile fondo di soccorso, pronto, efficace, proporzionato alla immanità del disastro?
Con la previdente sistemazione del sentimento di fratellanza universale, credo si eviterebbero le tragiche conseguenze di certe impreparazioni ed insufficienze.
Questo pensiero, anni dopo, indusse il padre di Vincenzo, l’avvocato Vito Petruzzellis de Ruggiero, ad inviare al Corriere una lettera ricordando l’iniziativa del figlio, nel frattempo morto a soli 28 anni nel 1910. L’occasione sarà, nel Settembre del 1922, la presentazione alla Società delle Nazioni, di un progetto per l’Internazionale contro le calamità da parte del senatore calabrese Ciraolo, i cui contenuti parvero a Vito Petruzzellis del tutto simili a quelli auspicati dal figlio Vincenzo. 
Citando infatti le parole di quest’ultimo su riportate, Vito scrive, nella lettera pubblicata dal Corriere il 29 Settembre 1922:
E’ perfettamente il pensiero dell’on. Ciraolo: ma è pure indubbio che il germe fu della nostra Puglia ed è bene che se ne tenga conto. […] Raccolga ora altri la gloria, purché il progetto vada il più prontamente possibile in attuazione, per il bene della umanità!
In queste settimane in cui l’umanità sta affrontando una nuova grande criticità e la comunità politica discute delle modalità per sostenere economicamente le popolazioni che ne stanno subendo le conseguenze, il ricordo di questo episodio dell’inizio del secolo scorso pare di grande attualità.

Fonti citate

Corriere delle Puglie, edizioni del
19 Aprile 1906
13 Ottobre 1907
17 Gennaio 1909
8 Aprile 1909
29 Settembre 1922
Humanitas: numero unico pro Regio et Messana / redattori Battista Groppa, Mario Sabatelli, Alfredo
Villani; collaboratori R. Artioli… [et al.]. – Bari : Cooperativa Tipografica, 1909. – 24 p. : ill. ; 34 cm.
Custodita presso la Biblioteca PAU – Dipartimento Patrimonio Architettura Urbanistica – Università
degli Studi di Reggio Calabria

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