E’ domenica, il 30 ottobre del 1949. Proprio in questo giorno era entrata in vigore l’ora solare, rimettendo gli orologi un’ora indietro, per avere più luce al mattino. Il buio calò rapidamente.
Siamo a contrada Jesce, a sud-ovest di Santeramo in direzione di Matera, lontano dal paese. La famiglia Lovecchio era a bordo di un traino mosso dal loro cavallo. A bordo c’era Vitangelo Lovecchio, nato nel 1880 circa, suo figlio Saverio Lovecchio e il nipote sedicenne Michele Lovecchio. Andavano verso ovest, in direzione di Altamura. Sulla stessa strada, nel verso opposto, con i fari accesi arrivava un camioncino.
Ho provato a cercare l’atto di nascita di Vitangelo Lovecchio senza identificarlo, probabilmente il quotidiano indicò un nome impreciso o un’età inesatta.
Ciò mi è stato in seguito confermato, il nome corretto è quindi Vitantonio Lovecchio.
Fonti consultate
La Gazzetta del Mezzogiorno, 30/10/1949, p. 5