I santermani “miracolati” dalla Madonna degli Angeli di Cassano

Quando si ha un dolore che non passa cosa si fa? Oggi chiediamo consiglio in farmacia o al proprio medico, ma nel 1855 i santermani dovevano rivolgersi a qualcun altro. Vediamo prima dove si svolge la vicenda…

Nel 1250 circa venne scoperto un affresco ritraente la “Madonna degli Angeli”, una immagine su una parete della grotta naturale sulla Murgia di Cassano. L’immagine era stata nascosta nella grotta plurimillenaria a seguito delle persecuzioni (717-741) di Leone III noto anche come l’Iconoclasta. Con questa scoperta venne edificata una chiesetta. Dopo due secoli fu costruito il nuovo Convento, autorizzato con Bolla di Papa Paolo II datata 29 maggio 1469.

Col tempo la grotta fu man mano abbandonata, fino a diventare cisterna d’acqua, dimenticandosi dell’esistenza dell’affresco tanto da far credere ad una storia inventata. Il secondo ritrovamento dell’Immagine Sacra, abbandonata nella grotta-cisterna, avvenne il 19 maggio 1855 ad opera di Padre Domenico da Cassano e Fra Michele da Bari, guidati da Padre Daniele da Valenzano, Ministro Provinciale dei “Padri Riformati di San Nicola di Bari“.

Il 22 luglio 1855 la grotta venne aperta al pubblico. Una serie di testimonianze sono state raccolte da F. Daniele in un libro nello stesso anno, di cui estraggo un paio di lettere interessanti perchè citano anche Santeramo. Infatti dopo pochi giorni ci sarebbe stata la festa patronale, e questa inaugurazione fu un elemento in più che spinse molte persone residenti in particolare nei comuni limitrofi a recarsi a Cassano. Si parla di molti devoti speranzosi di un “miracolo” che potesse farli guarire dalle loro malattie…

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Caro Padre Molto Rev.

L’inaugurazione della grotta Domenica giorno 22 fu già eseguita. I cassanesi si sono impegnati fino all’entusiasmo. Ci fu banda musicale, spari di mortaletti, fuochi artificiali, illuminazioni alla piazza ed al Paese.
La mattina alle ore otto e mezzo benedissi la Grotta, ed il Reverendo Sig. Arciprete immediatamente celebrò la prima Messa. Alle ore undici giunte tutte le autorità ecclesiastiche, giudiziarie ed amministrative precedute dalla Guardia Urbana, banda musicale e da immenso popolo, si espose il SS. Sacramento, ed il nostro Padre Lettore Tommaso da S. michele recitò con molto applauso un’orazione panegirica allusiva alla circostanza. Finita detta orazione si scese processionalmente nella Grotta, ove si cantò solennemente la Messa assistita dalle autorità e porzione del Clero Secolare, ed accompagnata dalla melodia della banda musicale. Terminata la Messa si uscì processionalmente col SS., alla qual processione intervennero le autorità, tutti i galantuomini e il Clero; e girata pei limiti della nostra giurisdizione, data la benedizione alla campagna, e rientrata in chiesa, s’intonò l?inno Ambrosiano, e colla benedizione finì la solennità della chiesa.
Non potete idearvi il giubilo, e la gioia, che trascorreva sul volto di questo popolo divoto di Maria SS., e soprattutto del Sig. Giudice D. Carlo Caracciolo, il quale reputa gran fortuna essersi trovato in Cassano in sì avventurosa circostanza…
Detto Sig. Giudice rapporterà alle autorità della Provincia ed al Ministero la divota e pomposa inaugurazione già eseguita. Alla visita della Vergine cominciano a confluire i divoti di ogni paese e nel giorno della Festa vi sarà gran concorso. La Grotta già si è resa la probatica Piscina, ove i languenti implorano la guarigione delle loro malattie, e la Vergine si compiace largire le sue grazie.
Sabato una cieca ottenne la grazia, e fu la commozione di tutto il popolo di Cassano vederla girare da sola per le disastrose strade del Paese, chiedendo l’elemosina, per far celebrare la messa solenne in ringraziamento. Il Sig. Giudice ne tesserà un processetto legale, Evviva Maria, e chi la creò!

Cassano 24 luglio 1855.
Il vostro affezionatissimo F. Daniele

tratto e adattato da Cenno istorico del Comune di Cassano provincia di Bari e relazione del santuario della Madonna degli Angeli, P. Domenico da Noci, Stab. Tipogr. di A. Festa, 1855, p. 101-103

Dopo un paio di settimane F. Daniele raccolse una serie di testimonianze che potessero sostenere, secondo le conoscenze scientifiche dell’epoca, una serie di grazie concesse dalla Madonna ai visitatori. Tra questi figurano Giuseppe Pace, originario di Noci ma residente a Santeramo, e il santermano Paolo Difonzo, che dopo aver bevuto l’acqua della grotta hanno trovato sollievo alle proprie sofferenze…

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Molto Rev. mio, per vostra consolazione vi annunzio quanto segue:

1. Nella mattina del dì 2, Stella Silletta di Rocco Silletta e di Maria Spada, di anni 3, nativa di Grumo, nata muta, innanzi l’altare della Vergine SS. nella Grotta, la prima volta profferì”Madonna… Mamma… Acqua buona”.

2. Caterina Ferrante di Vincenzo Ferrante e di Fancesca Bavaro, del Comune di Sannicandro, divenuta cieca per malattia, implorata la grazia, vide il lume delle candele, poi le candele, quindi in confuso i colori, finalmente (con istenti però) distinse il Monaco dal Secolare. La Vergine le voglia compiere la grazia!

3. D. Giuseppe Pace di Noci domiciliato in Santeramo, bevuta l’acqua della grotta, cacciò una pietra dalla vescica più grossa di una fava.

4. Francesco d’Eligio di Bitritto moriva per ritenzione d’urina, bevuta l’acqua della Grotta cacciò fuori una pietra rotonda, grossa quanto un grosso frutto di nocciola. Le due pietre l’ho riposte in una bollina siggillata nella nicchia della Madonna.

5. Paolo Difonzo di Erasmo Difonzo, di Santeramo, bevve l’acqua della Grotta, e cacciò fuori una tenia di 13 palmi.

6. Rosa d’Amato di Nicola d’Amato e di Donata Scarola di Grumo soffriva continui parossismi di singhiozzo e vomito, la mattina del 6 venne alla Vergine per implorare la grazia. Sullo stomaco le feci applicare la bambacia inzuppata al sudore della sacra effigie, le feci bere un poco di acqua della Grotta e per un giorno e mezzo che ha dimorata in Cassano, non è stata toccata dal suo malore.

7. Giuseppe Fatigusi di Cassano alle ore serotine non vedeva affatto, ma coll’uso dell’acqua della Grotta comincia a vedere bene. Egli fece una Messa di elemosina e la mattina de’ 6 venne a ringraziare la Madre delle Misericordie.

8. Michele Morgese di Acquaviva podagroso, fiduciando nella potenza di Maria SS. degli Angeli, si fece collocare sopra un materasso in un Traino e venne a visitare la Vergine: giunto all’atrio, calò dalla vettura e salì coi propri piedi: ringraziò la Vergine e ritornò in Acquaviva a piedi. Questo fatto l’ha narrato Vincenzo Turitto Padre di questo Rev. Arciprete, e me l’hanno confermato F. Domenico di Acquaviva e F. Daniele da Turi cercatori di quel comune. Io però non l’ho veduto.

9. Caterina Campanile di Francesco Campanile di Cassano per dieci anni è stata cieca con occhi gonfi ed infiammati: coll’uso dell’acqua della Madonna gli occhi si sono sgonfiati, l’infiammazione si è rimessa: vede, cammina sola e viene quasi ogni giorno a ringraziare la Vergine SS.

Questi prodigi per ora, sia tutte a gloria di Maria SS., e della SS. Trinità, che usa misericordia ai figli di Adamo.
Fin’ora nella Nicchia si sono riposti 43 donativi di oro, e di argento per grazie fatte ai divoti.
La festa di quest’anno è stata classica; e sia molto onore al Sig. Giudice D. Carlo Caracciolo.

Cassano 9 Agosto 1855

Il vostro affezionatissimo
F. Daniele.

tratto e adattato da Cenno istorico del Comune di Cassano provincia di Bari e relazione del santuario della Madonna degli Angeli, P. Domenico da Noci, Stab. Tipogr. di A. Festa, 1855, p. 105-107

Giuseppe Pace soffriva di calcoli alla vescica. Paolo Difonzo aveva un comune parassita che infestava l’intestino, il verme solitario, la tenia.
Al giorno d’oggi considereremmo ancora queste testimonianze come miracolose? Ne dubito, dato che ormai se ne conoscono le cause e i trattamenti medici efficaci.
E’ vero comunque che agli occhi dei presenti una coincidenza simile, la guarigione da un male che causava sofferenza e fastidio, portasse a tanta gratitudine verso chi ci si era rivolti.

Fonti consultate

Cenno istorico del Comune di Cassano provincia di Bari e relazione del santuario della Madonna degli Angeli, P. Domenico da Noci, Stab. Tipogr. di A. Festa, 1855, p. 101-107
Santuario Santa Maria degli Angeli, Italia Mappe, consultato il 10/08/2017

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