Da diverso tempo ho inserito sul sito il modulo per chi vuol inviarmi informazioni circa i propri antenati di cui vuol scoprire qualcosa in più. Una delle ricerche recenti che ho condotto ha riguardato un ramo della famiglia Ferorelli. Partendo dal bisnonno della richiedente, Rafaela Fiorelli (non ho digitato male), sono risalito di generazione in generazione, attraversando tutto l’ottocento e arrivando al settecento. Vediamo con calma…
Il XVIII secolo a Bitetto
Intorno al 1750 a Bitetto nacque Giuseppe Ferorelli, che crescendo svolse la professione di calzolaio. Ebbe diversi figli, tra cui Gennaro Ferorelli che nacque intorno al 1792, sempre a Bitetto.
Il XIX secolo a Santeramo
Ma poi accadde che il cuore lo portò a Santeramo, dove sposò Maria Barberio. Ebbero diversi figlio, tra cui uno degli ultimi fu Nicola Ferorelli, arrivato intorno al 1840, che poi proseguì la tradizione di famiglia come calzolaio. Sposò una cassanese, Angela Tangorra. Il primogenito lo chiamarono come il nonno, quindi Gennaro Ferorelli, nato nel 1866, e cosa fece da grande? Il calzolaio. Nel 1886 sposò Maria Francesca Leo.
Nella corrispondenza per email con Rafaela Fiorelli, consultando i documenti relativi agli atti di nascita del bisnonno Nicola e dei suoi fratelli sono riuscito ad individuare alcuni fatti nuovi, che lei stessa non conosceva o che le erano stati riportati in maniera errata. Gennaro Ferorelli e Maria Francesca Leo, subito dopo sposati, ebbero altri due bambini, chiamati anch’essi Nicola e Angela, purtroppo deceduti dopo pochi mesi. Ai nascituri successivi vennero dati gli stessi nomi, nuovamente Angela e Nicola.
Nell’ottocento si può dire che una delle attività lavorative per cui erano conosciuti i Ferorelli a Santeramo era quella di calzolaio.
Il XX secolo in Brasile
E’ con il ventesimo secolo che un ramo della famiglia scelse di cambiare totalmente. Già dall’ultimo ventennio del’ottocento erano decine di migliaia gli italiani che ogni anno si dirigevano in Sud America, e nello specifico in Brasile nello stato di San Paolo per svolgere il lavoro di agricoltore. Molte società avevano accordi con lo stato per portare ogni anno delle quote di lavoratori. La “Gastaldi e Comp.” ad esempio era arrivata a portarne circa 7000 l’anno.
L’8 marzo 1902, Gennaro Ferorelli con moglie e i cinque figli lasciarono l’italia imbarcandosi a Napoli in terza classe sul piroscafo Equità, partito da Genova il 5 marzo con destinazione Santos, Brasile, meta raggiunta dopo 3 settimane di navigazione per lavorare come agricoltori.
Gennaro Ferorelli andò a lavorare nella fattoria di Carlos Botelho. Curò la gestione della fattoria stessa e svolse anche il lavoro calzolaio. Una curiosità in relazione alla professione di calzolaio è che la regione dove ha vissuto oggi è ormai conosciuta come la capitale delle scarpe in Brasile. Forse è una coincidenza?
Ha preso cura della fattoria che contadino, oltre a imparare il lavoro di fabbro. Svolse il lavoro di fabbro finchè gli consentì di mantenere la sua famiglia, dopo di che andò lavorare in un parcheggio di macchine e uno sfasciacarrozze dove rivendeva batterie di auto, che è stata la principale fonte di reddito della famiglia.
Ringrazio Rafaela Fiorelli a cui auguro di riuscire a completare le sue ricerche nella lunga sfida contro la burocrazia.
Fonti consultate
Lista di imbarchi, Acervo digital – Museu da Imigração do Estado de São Paulo, 08/03/1902
Bollettino dell’Emigrazione, Commissariato dell’emigrazione, 1906