Quattro delinquenti derubarono una donna uccidendola

Chi ha vissuto in campagna, lontano dalla città, può sapere come certe volte si provi paura e insicurezza nel trovarsi da soli di notte, senza nessuno intorno che può sentire le proprie grida o richieste di aiuto.
Il fatto di custodire del denaro in casa e non in banca, all’epoca, era un fatto non così raro considerando la sfiducia nelle banche. In particolare a Santeramo la Banca Martucci era fallita alcuni anni prima.

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Da Santeramo
Fosco delitto di quattro delinquenti che derubano una donna del suo peculio e la uccidono

SANTERAMO, 10.
Di notte, alcuni individui, dopo aver praticato un foro al muro della casa colonica di proprietà di Nunzia Dimartino fu Giuseppe Dimartino di anni 58, penetravano nella di lei abitazione. A quell’ora si trovavano la donna ed il figlio Sabino Paradiso di anni 14. I malviventi immobilizzavano la donna e poi costringevano il di lei figlio ad indicare loro dove la madre nascondesse i propri di risparmi. Il ragazzo, terrorizzato, indicava il posto a cui essi riuscivano ad asportare la somma di lire 12 mila che la donna nascondeva nel materasso del proprio letto. La donna in seguito alle gravi ferite riportate decedeva.
Le indagini, prontamente condotte personalmente dal maresciallo dei carabinieri Sebastiano Lomuscio, coadiuvato dal vice brigadiere Biagio Fiorini davano presto ottimo risultato, per cui venivano messe le mani addosso a quattro individui su cui ricadevano i maggiori sospetti.
Tratti in arresto ed identificati per Gaetano Paradiso di Domenico Paradiso di anni 28, Nunzio Cacciapaglia di Tommaso Cacciapaglia di anni 29, Leonardo Natuzzi fu Donatangelo Natuzzi di anni 33, Angelo Cardinale di Francesco Cardinale di anni 28, messi alle strette confessavano appieno il loro delitto.
La popolazione è rimasta profondamente indignata per il grave fatto di sangue ed ha dimostrato tutto il suo plauso per l’Arma Benemerita che è riuscita così prontamente ad identificare i colpevoli.

tratto e adattato da La Gazzetta del Mezzogiorno, 11/03/1943, p. 2

Nel 1943 il valore di 12 mila lire corrispondeva a circa 4 mila euro attuali.

Fonti consultate

La Gazzetta del Mezzogiorno, 11/03/1943, p. 2

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