Poche notizie della Terra di Santeramo, il libro di Matteo De Luca

Matteo De Luca era un sacerdote nato a Noci ma che visse a lungo a Santeramo. Nel 1878  stampò un libro raccogliendo alcune informazioni allora disponibili riguardo l’origine di Santeramo. Nel tempo numerosi studiosi hanno dato il loro contributo correggendo e arricchendo le informazioni.
Riporto di seguito il volume da me scansionato e condiviso su Google Drive.

https://drive.google.com/open?id=1s7y75iqiLHHr-QEIKUoPqr9JIiRfHUYk

Copertina del volume dell’Arcivescovo di Napoli, Monsignor Sanfelice

Nelle ultime pagine del volume aggiunge una sua breve autobiografia che trascrivo:

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Biografia dell’Autore

Io Matteo De Luca, del fu D. Giuseppe De Luca Di Santeramo e della fu D. Nicoletta Caputi di Ruvo, nacqui in Noci nel giorno 1 marzo 1810, e fui battezzato nell’Oratorio privato del palazzo della fu mia ava D. Mariangela Resta dal fu Canonico D. Francesco Paolo Resta fratello di detta mia ava, ed i padrini furono D. Riccardo De Luca, e D. Francesca De Luca miei zii paterni.
Fui cresimato dal fu un monsignor Coppola arcivescovo di Bari, ed il padrino fu mio avo dottor D. Francesco Saverio De Luca.
Vestiti gli abiti clericali nel 1818.
Entrai nel seminario nel 1822.
Unitamente alla prima tonsura ricevei gli ordini minori dal fu pio, e caritatevole Monsignor De Fulgure Arcivescovo di Taranto, mentre era in quel seminario, colla dimissoria del fu Monsignor Clary del 1829.
Fu incardinato alla Chiesa numerata di Santeramo dall’istesso monsignor Clary, con bolla de’ 17 dicembre 1830, ed ordinato Suddiacono a 28 maggio 1831, Diacono a 7 aprile 1832, a Sacerdote a 13 Aprile 1834.
Celebrai la prima messa a 27 detto mese di aprile in detta Chiesa Madre, all’altare di Maria Santissima Addolorata.
Sei mesi dopo il sacerdozio, nel primo esame fui facoltato ad ascoltare le Sacramentali confessioni de’ maschi, e delle donne inferme, e fui dispensato dagli altri due esami che avrei dovuto subire, giusta le leggi della nostra Archidiocesi, e nel 1839, previo altro esame, fui anche facoltato ad ascoltare le confessioni delle femmine.
Fui anche promosso alla Partecipazione maggiore in agosto 1840, e ad Arciprete Curato a 22 aprile 1847.
Fui anche prescelto per Esaminatore Prosinodale, e finalmente membro dell’Accademia Ecclesiastica dal chiarissimo Monsignor Arcivescovo Clary, che aveva uno cuore paterno, ed amorevole, e come per tanti altri, così per me ebbe una predilezione, onde non manco fra gli altri miei benefattori ricordarmi dell’anima sua.
Ottenni nel 1846 dalla Regia Università di Napoli la laurea in Sacra Teologia.
Per la mia deteriorata salute poi, e per altri ragionevoli motivi, rinunziai a quella arcipretura, e dietro prolungate, ed importune istanze, a dire il vero, fu la mia rinunzia finalmente nel giorno 3 maggio 1867 con dispiacere accettata da questo Monsignor Pedicini, al quale, prego Iddio, che conceda lunghi anni, perché con somma giustizia, e con vero apostolico zelo governa questa vasta, ed illustre archidiocesi. A tal proposito è impresso nella mia mente, che non consenti quest’ottimo prelato, che io abbandonassi quella Chiesa, come mi scrisse, ma volle confermarmi, e di nuovo investirmi di quella Partecipazione maggiore, che io godeva quando fui promosso a quella Arcipretura, e che si trovava vacante; nonostante che mi avessi costituito il Sacro patrimonio per non restare irregolare, perché ho ordinato sotto un titolo di quella Chiesa; e dopo circa tre mesi mi addossò l’ufficio di Vicario Foraneo, che io accettai per solo riguardo della sua persona, che merita veramente essere da tutti amato. Io non adulo, io non inganno in questa mia età, ed in questo mio stato di salute: e bramo solo di salvarmi l’anima, e voglio che in quella Chiesa per la quale ho tanto faticato, e sofferto resti la mia memoria in benedizione e si iscriva sopra il mio sepolcro, quando Iddio mi chiamerà a Lui:

Matthæus ex Archipresbiter De Luca
qui in fide Dei vixit
munitus omnibus Sacramentis
obiit die… Mensis… Anni…

Bari 10 Marzo 1878

MATTEO DE LUCA

tratto e adattato da Poche notizie della Terra di Santeramo, Matteo De Luca, Tipografia Cannone, Bari, 1878

Nel 1894 il suo nome comparve, seppur puntato, in un trafiletto sul Corriere delle Puglie in cui venne notato a far visita in una casa di tolleranza di Bari.

Matteo De Luca visse ancora diversi anni. Morì a 92 anni a Santeramo nella sua casa in Via Sant’Antonio 15.

Opere

Nelle biblioteche pugliesi si trovano alcune delle sue pubblicazioni, quelle note sono le seguenti, tra cui il volume in cui è presente la sua breve autobiografia qui riportata.

Sermone pel giorno di Pasqua di Resurrezione, Matteo De Luca, Tipografia Cannone, Bari, 1870
Poche notizie della terra di Santeramo, Matteo De Luca, Tipografia Cannone, Bari, 1878
Pochissime altre notizie della Terra di Santeramo, Matteo De Luca, 1880
Sermone per la festività del santissimo Rosario, Matteo De Luca , Tipografia Fratelli Pansini fu S., Bari, 1884
Per l’immacolato concepimento di Maria ss., Matteo De Luca, Tipografia Cannone, Bari, 1889

Fonti consultate

Poche notizie della Terra di Santeramo, Matteo De Luca, Tipografia Cannone, Bari, 1878

 

 

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