Pene esemplari ai mandanti di una rapina

La storia ci insegna che i periodi bui della storia non portano necessariamente al miglioramento degli individui.
Giacomina Fraccalvieri nacque a Santeramo nel 1923. Unì la sua strada di vita con quella di Onofrio Petragallo, in quale non riuscì a trovare spazio nella società civile, diventando un bandito.

-
Corte d’assise di Bari

Pene esemplari ai mandanti di una rapina

La notte del 13 Febbraio 1948 l’avv. Beniamino Cipparoli fu fermato in una via di Bari da uno sconosciuto armato di pistola (identificato, poi, per il bandito Onofrio Petragallo ucciso poi, nel marzo dello stesso anno in uno scontro con la polizia), che lo depredò di un orologio d’oro con catena, di un anello di brillanti e di 23.000 lire. Le indagini espletate dalla Squadra mobile della Questura assodavano che il panettiere Benedetto Arciuli fu Nicola Arciuli e il pastaio Cataldo Zaza di Giuseppe Zaza, per vecchi rancori, avevano incaricato il Petragallo di compiere la rapina. Dopo tre movimentate udienze, la Corte di Assise di Bari ha condannato i mandanti Arciuli e Zaza ad a. 9 di reclusione e a 60.000 lire di multa, per ciascuno, oltre le spese processuali; L’ Arciuli veniva inoltre condannato ad a. 3 di reclusione e 4.000 lire di multa per sfruttamento di prostitute (le condanne sono state applicate nella suddetta misura, ai sensi delle leggi speciali del 2 agosto 1946 e del 21 agosto 1947, emesse per punire esemplarmente gli autori dei crimini che nel dopoguerra allarmavano le popolazioni). La moglie del Pietragallo, Giacomina Fraccalvieri di Lorenzo Fraccalvieri, nata nel 1923 a Santeramo, veniva condannata ad un mese di reclusione e a 110.000 lire di multa per ricettazione, avendo ricevuto dal marito 15.000 lire, che al Pietragallo erano state elargite per l’incarico assolto. Gli imputati sono stati difesi dagli avv. Fraccacreta, Tanzarella, Malcangi e Papalia. L’Arciuli aveva risarcito l’avv. Cipparoli del danno arrecatogli, per cui non vi è stata costituzione P.C. (Pres. Tallarigo; cons. a latere De Renzo; P.M. Cocola; canc. Pappadà).

tratto e adattato da La Gazzetta del Mezzogiorno, 17/10/1949, p. 4

Fonti consultate

La Gazzetta del Mezzogiorno, 17/10/1949, p. 4

Verified by MonsterInsights