Nuove monete per Santeramo… nel 1276

Nel basso medioevo, all’alba della nascita di Santeramo, non lo immagineremmo eppure l’economia girava e c’era qualcuno che si occupava di gestire le faccende locali sotto il Regno di Sicilia. Nel 1276 l’allora zecca di Brindisi coniò delle nuove monete che furono distribuite ai giustizieri delle provincie, sotto ordine del Re al fine di favorire il commercio.

Secoli dopo Domenico Forges Davanzati trascrisse in una sua pubblicazione il foglio 259 del registro 1281 B. Quindi tramite questo indizio possiamo farci un’idea di quanto fosse grande Santeramo, o meglio, della ricchezza dei centri abitati nella zona di Bari. Tra queste possiamo notare proprio “S. Herasmus“, una delle prime tracce del nostro paese. Sono indicati gli importi concessi, espressi in once e nelle sue sottounità, tarì e grana. Per fare un’oncia servivano 30 tarì. Per fare un tarì servivano 20 grana.

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Anno 1276. Cedule taxationis facte in curia mense iunnii quarte indictionis apud Neapolim de distributione nove denariorum monete Sicle Brundusii distribuende in subscriptis terris Iustitiariatuum infrascriptorum pro anno futuro quinte indictionis videlicet in Iustitiariatus terre Bari.

    Once Tarì Grana
Barolum Barletta 280 18 0
Botuntum Bitonto 223 8 19
Tranum Trani 199 6 5
Vigilie Bisceglie 197 22 14
Barum Bari 170 14 10
Monopolum Monopoli 151 20 0
Melficte Molfetta 119 21 12
Gravina Gravina 99 14 5
Andria Andria 99 2 8
Juvenatium Giovinazzo 93 2 10
Curatum Corato 45 8 10
Rubum Ruvo 43 26 0
Altamura Altamura 41 17 0
Ioha Gioia del Colle 38 13 12
Aquaviva Acquaviva delle Fonti 36 2 5
Minerbium Minervino Murge 22 12 13
Terlitium Terlizzi 21 11 9
Cupersanum Conversano 18 21 9
Potinianum Putignano 18 21 8
Rutilianum Rutigliano 18 10 4
Bitrictum Bitritto 17 15 0
Polinianum Polignano a Mare 15 11 12
Casamaxima Casamassima 12 29 15
Bitectum Bitetto 11 19 4
Guaranionum (Garagnone, insediamento scomparso) 11 15 13
Noha Noicattaro 10 27 10
Canusium Canosa 10 14 12
Binectum Binetto 9 10 16
Castellanum Castellana Grotte 9 2 0
Canne cum s. Eustafio (Canne della Battaglia con Sanctus Eustasius, insediamento scomparso) 6 19 7
Turum Turi 5 18 8
Arricarrum (insediamento scomparso) 5 10 10
Palum Palo del Colle 4 7 0
S. Herasmus Santeramo in Colle 3 15 0
Monsmilonus Montemilone 2 4 5
Grumum Grumo Appula 2 1 8
Carbonaria Carbonara 1 20 5
Turictum Toritto 1 20 5
Balesinianum (Balsignano, insediamento scomparso) 1 14 15
Medunium Modugno 1 14 7
Lusitum Loseto 1 10 3
Casabola (insediamento scomparso) 1 3 8
S. Nicander Sannicandro di Bari 1 2 3
Casale Locirotondi Locorotondo 0 25 3
Trivinianum Triggiano 0 25 0
Casale Castri (insediamento scomparso) 0 16 17
Casale S. marie de Fayno Fasano 0 16 17
Bicturictum (Buturritum, insediamento scomparso) 0 15 19
Cannetum Canneto di Bari (Adelfia) 0 1 0
Mallanum (insediamento scomparso) 0 1 0
Montorium Montrone? (Adelfia) 0 0 14

Summa totius pecunie predicte taxationis uncias duo milia octo tarenos X et grana XII pro qua summa pecunie accedunt ad rationem de libris tribus denariorum pro unc. libr. sex milia viginti quinque solidus unus denarii duo.
Data Neapoli per Magistrum Nicolaum Bouccelli subdecanum Bayocenum camere Regie Theresauriarium et magne regie curie magistrum rationalem. Anno Domini MCCLXXVI mense iunii XVI eiusdem IIII indictionis regni eiusdem domini Regis anno undecimo.

La tabella qui sopra non segue l’ordinamento originario, ho preferito seguire l’ordine in base al valore in once attribuito a ciascuna località.
Notiamo subito che al primo posto non c’è Bari ma bensì Barletta. 
La nostra Santeramo ricevette 3 once e mezza. Economicamente valeva un decimo rispetto alla vicina e più ricca di storia Acquaviva, c’è voluto molto tempo per equilibrare le due realtà.
Nell’elenco vi sono anche alcuni insediamenti abbandonati molti anni orsono, località scomparse che hanno lasciato il nome in alcuni toponimi, C’è anche Cannetum, la Canneto che circa un secolo fa si è unita al comune adiacente Montrone formando Adelfia. Penso che Montorium possa rappresentare Montrone, ma non ne sono certo in quanto il nome latino che si trova solitamente è Mons Roni

Quella di seguito è una moneta Augustale, coniata nel Regno di Sicilia nel 1276 circa.

Messina, Pietro I d’Aragona e Costanza II (1276-1285), Pierreale d’oro, c. 1276-1285; AV (g 4,34; mm 24; h 11); (giro esterno) + ° SUMMA° POTENCIA° EST° IN DEO°; (giro interno) + ° P° DEI° GRA°ARAGON° z SICIL’ REX°; stemma, Rv. (giro esterno) + . XPS. VINCIT. XPS. REGNAT. XPS. IMP(ER)AT. (giro interno) + . COSTA. DEI. GRA. ARAG. SICIL’ REG, aquila stante a s., rivolta a d. . Spahr 4; MEC 14, 756 var.

Fonti consultate

Dissertazione sulla seconda moglie del Re Manfredi [Helen] e su’loro figliuoli, Domenico Forges Davanzati,
Conferenze istoriche sull’origine e su i progressi del comune di Noci in terra di Bari, Volume 1, Pietro Gioja, stamp. e cartiera del Fibreno, 1839
Insediamenti scomparsi di terra di Bari presenti nella tassazione angioina, Nino Casiglio, Editrice Tipografica, Bari, 1995
Lotto 1083 Messina, Pietro I d’Aragona e Costanza II (1276-1285), Bertolami Fine Arts, consultato il 26/09/2020

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