Mestieri del 1809

Gli stili di vita col tempo cambiano. La crisi economica odierna ci fa pensare a quanto sia difficile trovare un lavoro e tenerlo. Farne uno che piaccia sembra un’utopia. Ma due secoli fa che mestieri si facevano per tirare avanti?

I più antichi atti civili disponibili tramite il portale Antenati riguardanti Santeramo sono quelli di nascita del 1809, di matrimonio dal 1818, di morte dal 1819. Diversi volumi sono molto probabilmente danneggiati e non si è riusciti a digitalizzarli e metterli online. Da quelli pubblicati si può desumere l’attività dei cittadini.

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Nel 1809, quindi tra gli atti di nascita, sono indicate le professioni dei padri dei nascituri. Sono anche indicati i testimoni presenti, ma di questi non ho elencato le professioni dato che si sarebbero potuti ripetere più volte.

Contadino, 201
Colono, 2 – Michele Barberio, Giuseppantonio Angiola
Vetturino, 2 – Cristino Difonzo, Saverio Pontrandolfo
Bottegaro, 2 – Rocco Manicone, Michele Casone
Giumentaro, 2 – Giuseppe Giove, Gaetano Fiorentino
Fornaio, 2 – Nunzio Pontrandolfo, Filippo Lenzuolo
Bracciale, 3 – Giuseppe Di Mita, Giuseppe Oronzo Saracista, Antonio Volpe
Servidore, 1 – Luca Perniola
Falegname, 3 – Giuseppe de Santis, Giuseppe Gallo, Felice Tritto
Sartore, 1 – Vitangelo Tangorra
Vaticale, 5 – Giuseppe Bitetti, Nicola Petragallo, Michele d’Effremo, Pietro Giampetruzzi, Giuseppe Natuzzi
Sarto, 5 – Vito Scisci, Francesco Paolicelli, Michelangelo Zaccaro, Lorenzo Tangorra, Michele Schiavarelli
Massaro, 7 – Francesco d’Effremo, Vito Nicola Scalera, Giuseppe Nicola Stano, Vito Oronzo Lella, Vito Colonna, Giandonato di Santo, Giacomo Mariano
Medico, 1 – Gaetano Luparelli
Plebeo, 1 – Vito Capillo
Fabbricatore, 9 – Erasmo Germinario, Raffaele Centolanze, Erasmo Baldassarre, Angelo Colamonico, Santo Campanale, Giuseppe Debellis, Vitangelo Tangorra, Santo Buono, Giovanni Mastropasqua, Giuseppe Panzarino
Calzolaio, 3 – Matteo Tangorra, Giuseppe Guarnieri, Emmanuele Guarnieri
Beccaro, 1 – Andrea Ciccarone
Agrimensore, 1 – Vito Nicola Coppola
Ortolano, 3 – Saverio Natuzzi, Giuseppe Contursi, Gennaro Silletti
Barbiere, 1 – Felice Clemente
Civile, 1 – Giovanni Lotito Natale
Ferraro, 2 – Fortunato Putignano, Domenico Putignano
Maestro di Scuola, 1 – Arcangelo Paolicelli
Domestico, 1 – Tocco
Muratore, 1 – Francesco Germinario
Pecoraro, 1 – Domenico Tubito

Come è evidente a Santeramo i contadini erano di gran lunga la maggioranza. Molto probabilmente questi facevano lavoro più specifici o altro per andare avanti, ma non è stato specificato.

Poi ci sono i “frabbekatòr”, termine ancora oggi utilizzato in dialetto per indicare i muratori. Stranamente Francesco Germinario viene definito in italiano muratore e non fabbricatore.

Per beccaro si intende il macellaio, ma nello specifico di carne di becco, ad esempio pollame, ed Andrea Ciccarone rappresenta un antenato dei Ciccarone che tutt’oggi conducono a Santeramo l’attività di famiglia.

Vito Capillo e la Ruota dei Proietti
Vito Capillo e la Ruota dei Proietti

Vito Capillo, plebeo, appare 5 volte negli atti. E’ lui che portava a far anagrafare i bambini che venivano abbandonati nella ruota dei proietti, a cui bisognava dare un nome e un’identità. In quest’occasione a loro veniva dato solo un nome e non un cognome.

Il vetturino probabilmente era colui che forniva bestie e mezzi per il trasporto di persone o di cose. Similmente il vaticale, cioè carrettiere.

Il giumentaro si occupava delle cavalle, dette “giummeènde”.

Il lavoro dell’agrimensore consisteva nel misurare e dividere il suolo.

Questo elenco non è esaustivo, dato che cita solo coloro che hanno dato alla luce dei figli nel 1809: le famiglie di proprietari terrieri in quest’anno non ebbero bambini.

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