Memoria operaia e contadina in Puglia nel Primo e nel Secondo Dopoguerra

Nel 1984 l’Istituto Gramsci di Bari realizzò un progetto di ricerca, finanziato dalla Regione Puglia, per il censimento delle fonti a stampa e delle fonti orali del movimento democratico e contadino pugliese. Fu avviata una rilevazione a campione, in alcune zone del territorio pugliese, di testimonianze di vita in determinanti periodi di storia. Per sviluppare un piano di interviste a militanti e dirigenti del movimento contadino pugliese vennero individuate precise aree geografiche in cui la lotta per la terra, nel secondo dopoguerra, ha avuto caratteristiche e risvolti assai significativi, utili per una comprensione più generale del problema.

Santeramo è tra le zone che sono state caratterizzate fino agli anni cinquanta dal prevalere della grande proprietà terriera e dall’agire di forti squilibri nella struttura agricola. Nell’immediato dopoguerra esplodono le contraddizioni maturate nel processo di modernizzazione avviatosi già agli inizi degli anni trenta. La pressione sulla terra di grandi masse di contadini poveri, di bracciami si combina con una più generale esigenza di cambiamento e di trasformazione che investe l’insieme della società pugliese.

Sul territorio di Santeramo vennero raccolte le testimonianze con riferimento alle lotte contadine del secondo dopoguerra.

Non sono riuscito a recuperare l’audio, riporto comunque l’indice dei contributi allora forniti con l’indicazione del tempo (secondo di inizio e fine). Una testimonianza delle sfide che affrontavano i nostri i nostri compaesani.

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(B.G.) UR UHER TD

Santeramo, abitazione dell ‘intervistata inf.: Maria Colamonico (n. a Santeramo il 30-1-1927, casalinga)

I FACCIATA – pista 1-4, vel. 9.5

002-025 Episodi dell’infanzia: la scolarizzazione, il lavoro in campagna. La condizione operaia della famiglia d’origine.

025-050 La personale condizione di vita durante il regime. L’influenza esercitata nella sua formazione dalla militanza del nonno socialista perseguitato dal fascismo. La manifestazione spontanea svoltasi a Santeramo all’annuncio della caduta del fascismo .
050-088 La denuncia subita nel ’49 per l’irruzione dell’Ufficio di Collocamento.
088-120 L’attività dell’UDI e la partecipazione delle donne alle lotte per il salario, l’orario e il miglioramento delle condizioni igieniche.
120-145 L’attività sindacale dell’ intervistata nella Federbraccianti C.G.I.L.
145-180 Episodi della vira privata: il matrimonio e la separazione.
180-210 La frequenza ’59 della scuola di partito del P.C.I. e il lavoro di funzionaria nell’UDI, nell’Alleanza Contadini, nel P.C.I.
210-290 Episodi di lotta politica alla fine degli anni Sessanta e l’ elezione a consigliere regionale.
290-380 Le lotte sindacali alla fabbrica Henermarks e la sua attività di consigliere regionale .
380-425 La militanza politica, il suo rapporto con il movimento femminista e con le donne delle nuove generazioni.
425-505 Altri episodi di vira privata: il secondo matrimonio e i nuovi rapporti familiari.

(B.G.) UR UHER TD

Santeramo, abitazione dell’intervistato inf.: Francesco Difilippo (n. a Santeramo il 12-4-1905, contadino)

I FACCIATA – pista l, vel. 9.5

002-050 Condizioni sociali della famiglia d’origine, i lavori dell’infanzia, la scolarizzazione, i primi approcci con la cultura e l’organizzazione socialista.
050-110 Attività della sezione socialista prima dell’avvento del Fascismo.
110-150 Racconto “mitico” della formazione del comune di Santeramo.
150-190 L’occupazione delle terre dopo la prima guerra mondiale, il ruolo degli agrari, la costituzione di cooperative socialiste per l’assegnazione dei fondi incolti e malcoltivati.
190-250 Altri episodi relativi all’attività politica prima del fascismo: elezioni amministrative del 1920, elezioni di un sindaco socialista, la nascita del circolo comunista dopo la scissione di Livorno, la partecipazione comunista alle elezioni politiche del 1921.
250-300 L’arresto dell’intervistato nel 1921 per aver dato una coltellata ad un avversario politico, la conquista del potere da parte del fascismo, l’incendio della sezione socialista.
300-390 Costituzione a Santeramo di una Banca Popolare Cattolica, episodi dello squadrismo, i lavori di bonifica durante il regime.
300-345 La ripresa delle attività politiche e sindacali dopo l’8 settembre, il problema prioritario della disoccupazione e dell’apertura di cantieri pubblici per lenire il problema.
345-380 L’elezione di un sindaco C.L.N., il referendum istituzionale.
380-420 Episodi di conflitti interni al P.C.I.
420-460 Occupazione simbolica delle terre nel 1950, la Legge Stralcio e prime discriminazioni neIl’assegnazione delle terre della riforma.
460-520 I problemi deIl’occupazione dopo l’entrata in vigore della Riforma Fondiaria, l’emigrazione .
520-570 Le lotte negli anni Sessanta per la difesa degli elenchi anagrafici, la partecipazione delle donne all’attività politica. Considerazioni sullo stato deIl’agricoltura.

(B.G.) UR UHER ID

Santeramo, abitazione dell’intervistato inf.: Leonardo Panzarea (n. a Santeramo il 2-12-1910, bracciante, ex dirigente sindacale)

II FACCIATA – pista 4. vel. 9.5

002-060 Condizione sociale della famiglia d’origine, il lavoro mezzadrile e primi lavori dell ‘infanzia.
060-090 Il rapporto con il padrone, la ripartizione dei prodotti. Le prime assegnazioni di terre in applicazione al Decreto Visocchi.
090-110 Condizioni di vita durante il regime. Il problema degli ammassi.
110-170 La formazione socialista dell’intervistato e le condizioni di lavoro durante il regime.
170-250 La sua attività di funzionario sindacale a tempo pieno.
250-280 Considerazioni sulla legge stralcio .
280-340 Racconto delle occupazioni di terra, l’organizzazione unitaria delle sinistre nella direzione del movimento contadino.
340-370 Conoscenza personale di dirigenti del movimento operaio (Di Vittorio e Nenni).
370-420 Altri episodi sull’occupazione delle terre. Cronistoria della sua militanza politica: iscrizione nel 1943 al P.R.I., passaggio nel 1944 al P.C.I., partito in cui milita tuttora.

(B.G.) UR UHER ID

Santeramo, abitazione dell’intervistato inf.: Francesco Porfido (n. a Santeramo il 21-4-1915, bracciante)

l FACCIATA – pista 2-3. ve!. 4.7

002-070 Condizione sociale della famiglia d’origine, i lavori dell’infanzia e l’abbandono degli studi elementari per lavorare nei campi o nell’edilizia.
070-130 L’organizzazione del lavoro di trebbia tura negli anni Trenta, il funzionamento del collocamento negli stessi anni.
130-170 Condizioni generali di vita durante il regime. Il rapporto fra datori di lavoro e forze di lavoro. La frantumazione del proletariato per l’esistenza di molteplici figure intermedie e “miste” (piccoli proprietari, mezzadri, affittuari, salariati fissi ed avventizi).
170-200 Lo sviluppo del movimento per l’occupazione delle terre dopo la caduta del fascismo.
200-270 Il blocco dell’emigrazione da parte del fascismo e l’aggravarsi della situazione occupazionale.
270-340 La formazione politica comunista dell’intervistato e l’influenza del padre.
340-380 Episodio della guerra: la cattura da parte dei tedeschi.
380-420 Il ritorno a Santeramo dalla prigionia, l’aspirazione ad un lavoro diverso dal bracciante.
420-460 La costituzione delle prime cooperative e descrizione dei conflitti sociali e politiche dell’epoca.
460-510 La partecipazione delle donne alle lotte del secondo dopoguerra.
510-560 Le condizioni di vira alla fine del conflitto mondiale ed il loro lento miglioramento.
560-600 L’attività presente nel partito, i suoi rapporti con la famiglia ed i figli in particolare.
600-650 Episodi relativi alle lotte politiche del secondo dopoguerra.

tratto e adattato da Memoria operaia e contadina in Puglia nel Primo e nel Secondo Dopoguerra, Vito Antonio Leuzzi, Lucio Cioffi, Istituto Gramsci, Bari, 1984

Fonti consultate

Memoria operaia e contadina in Puglia nel Primo e nel Secondo Dopoguerra, Vito Antonio Leuzzi, Lucio Cioffi, Istituto Gramsci, Laterza Litostampa, Bari, dicembre 1984

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